mostra araki

Dal 21 giugno al 30 settembre 2019: Araki, il più grande fotografo giapponese vivente, espone a Siena le sue incredibili opere

Dietro l’ambizione condivisa che ci spinge verso modelli di perfezione impagliati, si celano debolezze e desideri indicibili. Probabilmente se lasciassimo liberi i nostri lati sordidi e nascosti, la vita di tutti i giorni sarebbe tutt’altro che l’esempio dell’integrità. Di quest’inquietudine lancinante parla l’intera opera di Nobuyoshi Araki, il più grande fotografo giapponese vivente. Osannato e dannato per le sue immagini intrise di erotismo e senso di morte, Araki rappresenta la realtà e la sua cultura attraverso quest’apparente contraddizione. In verità sono i due lati della stessa medaglia.

Nobuyoshi Araki nasce a Tokyo nel 1940 e, dopo aver intrapreso studi in ambito fotografico, l’agenzia Dentsu lo prende sotto la sua ala. Qui conobbe quella che diventò sua moglie, Yoko. Araki, poeta del quotidiano, immortala la loro storia dagli inizi, attraverso la serie fotografica “Sentimental journey” del 1971, fino alla tragica scomparsa della compagna, nel 1990, colpita da un cancro alle ovaie, per un beffardo gioco del destino.

Fotografie tratte da Sentimental journey, 1971

Nella pubblicazione “Winter journey”, le immagini dei suoi ultimi giorni di vita. Un sentimento viscerale, e in un certo senso di denuncia, su come stanno le cose veramente tra gli uomini, identifica Araki durante tutta la sua carriera.

Fotografie tratte da Winter journey, 1990

In una società formale, che mira all’ottimizzazione sotto tutti gli aspetti e alla bellezza aulica, il fotografo documenta ciò che sta agli antipodi. Come l’industria del sesso giapponese e i quartieri a luci rosse di Tokyo. Essendo un personaggio molto controverso, ma allo stesso tempo incredibilmente prolifico, Araki ha visto crescere esponenzialmente la sua popolarità, tra un numero sterminato di pubblicazioni e mostre, insieme all’apprezzamento di tanti personaggi famosi, che fanno a gara per un loro ritratto scattato dal maestro (in fondo all’articolo le foto di Araki a Bjork).

Fotografie tratte da Tokio Lucky Hole

La grande mostra di Araki a Siena

Effetto Araki” è una grande mostra che vede ben 2200 immagini del fotografo, selezionate dagli anni ’60 fino ai nostri giorni. Allestita presso il complesso prestigioso di Santa Maria della Scala a Siena, sarà visitabile dal 21 giugno al 30 settembre 2019. L’intimità “odinaria” è il filo conduttore delle opere esposte, così come gli aspetti ardenti della vita metropolitana. Inoltre anche una serie di immagini che raccontano un altro grande personaggio della cultura nipponica, ovvero l’artista Hokusai. Un autore, Araki, che ha esplorato tutti i generi fotografici, dal ritratto alla fotografia di architettura, col suo sguardo visionario e, in fondo, malinconico. Tra gli inediti, una serie di fotografie realizzate da Araki appositamente per l’evento di Siena e dei contenuti video, dove discute con il curatore Filippo Maggia, durante la scelta delle foto da esporre. Il catalogo della mostra raccoglierà circa 300 opere tra quelle presentate e sarà pubblicato da Skira (http://www.skira.net). Per tutte le informazioni in merito a orari, biglietti, prenotazioni di “Effetto Araki”, si può consultare il sito: https://www.santamariadellascala.com/it/

Fotografie tratte dagli scatti più popolari di Araki

Eros e Thanatos, dicevano i greci. Un concetto molto ampio, che non si limita allo stereotipo nichilista dove erotismo e morte sono legati insieme da una corda del bondage. Ma, piuttosto, il senso stesso delle cose: tutto nasce da un atto “erotico”, anche la creatività stessa. Per poi morire, esaurirsi e dare spazio a un nuovo ciclo. Il senso degli opposti della vita che si trova nelle fotografie di Araki è l’essenza anche del Giappone contemporaneo.

Ritratti di Araki a Bjork, 1996

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