Fucking Awesome è il brand dello skater Jason Dill. Tra pazzia, inquietudine e skate… diventerà il nuovo Supreme? Ecco tutto quello che c’è da sapere!
Jason Dill si professa tra coloro riusciti nell’impresa di leggere, completamente, Infinite Jest. Noi umani ci riserviamo di confermare l’acquisto del libro, l’inizio della lettura e ne tralasciamo l’epilogo. Jason Dill dice che tutta questa roba “è una merda”, il brand, il successo e questo nuovo modo di intendere lo skate. Jason Dill è LO skate, personificato nella sua carne e nei suoi quarant’anni passati con il piede sull’acceleratore. Jason Dill è il deus ex machina di Fucking Awesome: il brand destinato a diventare il nuovo Supreme. Ecco perché.
“Photosyntesis”, il video manifesto di Jason Dill
Lo skate e lo streetwear, si sa, vanno a braccetto. Si influenzano l’un l’altro, si miscelano creando mode e stili di vita. Dill, che dello skate è un’istituzione, chiama questo processo “Photosyntesis”, niente meno che il nome del video che ne ha consacrato l’arte. Parte tutto da un team skate professionista, dal nome “Alien Workshop”. Serata passate in compagnia di droghe più o meno pesanti, e poi via. Nella Manhattan più trafficata, a correre come dei pazzi sulla tavoletta a quattro ruote, con le riprese effettuate da un camioncino in corsa. Il video completo si chiama “Photosyntesis”, appunto, ancora reperibile su Youtube. “E’ stato il periodo più bello della mia vita” dice Dill “fottutamente fantastico”. Fucking Awesome. Come il brand che fonderà immediatamente dopo.
Un brand fatto di amici fraterni
Il designer però non era solo skate ed evoluzioni. La sua fama lo aveva portato un paio di volte sulla copertina di “Thrasher”, bibbia degli skateboarders. Disegnava anche sneakers per Vans. Una notorietà che anticipava il suo ingresso a gamba tesa nel mondo dell’abbigliamento. Succede tutto nei primi anni 2000, il team, le prime stampe, le prime jacket, il tutto con l’amico e socio Mike Piscitelli. Un duo indissolubile, ancora oggi sulla cresta dell’onda, arricchito dalla presenza di un terzo, recente, socio: l’amico Anthony Van Engelen (conosciuto come AVE). Esatto, proprio la leggenda della tavola e che disegna la linea “pro” per le scarpe Vans.
Fucking Awesome: grafiche innovative e non convenzionali
Oggi Fucking Awesome sta per aprire il suo primo negozio. Coordinate: West Hollywood, Los Angeles. Dill continua ad essere il centro nevralgico del progetto. Disegna grafiche, sceglie i capi di abbigliamento. Il suo brand vola tra i topic delle chat Telegram dedicati allo streetwear. Nella sua follia intraprende strade alternative, che il fashion non aveva mai abbraciato prima. Parliamo di sovrapposizioni di ologrammi, goffrature in legno, vernici lucide. Niente omologazione, semmai sono gli altri a doversi adattare. I modelli sono acquistabili solamente nei market di alto livello: Supreme, Dover Street Market, Opening Ceremony.
Jason Dill: una storia complicata
La sua residenza è a Sua Bonaventura, meglio conosciuta semplicemente come Ventura. West Coast californiano. Ma la storia di Dill parte dalle macerie di una famiglia in lotta con traslochi e droghe pesanti. Sembra che la madre si sia trasferita 22 volte, alla ricerca di un Eldorado irraggiungibile. Il padre finì in prigione quando il piccolo Dill aveva 8 anni. Detenzione e spaccio di cocaina. Da quel momento il suo mentore rispose al nome di Ed Templeton, skateboarder di grande successo. I primi passi, le prime cadute e poi il trasferimento sotto l’ala protettrice del team professionistico Alien Workshop. Jason Dill era un fenomeno, sullo skate prima che nello streetwear.
La creazione del team “Fucking Awesome”
E’ in quei primi anni 2000 che Alien Workshop pubblica, con il patrocinio di Trasher, “Photosyntesis”. Dill fa evoluzioni assurde, scende scalinate lunghissime, intravede spazi dove gli altri notano solo ostacoli. Diventa un idolo. E inizia a far scalpore per un dettaglio ai più impercettibile: indossa vestiti Helmut Lang e A.P.C. La fotosintesi che amalgama skate e fashion, la molla che scatta nella testa di Jason Dill. Il primo passo è fondare nel 2001 “Fucking Awesome”, team skate con un occhio all’abbigliamento. Piscitelli lo spinge, gli mette davanti il faccione di Stussy (già allora famosa per le felpe). “Lui fa i soldi facendo semplicemente quello che potresti fare tu”. Shawn Stussy, precursore dello streetwear, era un produttore di skateboard che decise di lanciarsi nel fashion. Oggi è un colosso.
I primi passi e l’endorsement di Kanye West
Così Dill inizia a creare le prime camicie con il nome Dill, presto convertito in “Fucking Awesome”. Le vende a New York e in Giappone, grazie alla mediazione di Supreme. Piscitelli disegna il logo su un tovagliolo e quello resta. Sta per iniziare una lunga storia. Tocca a Re Mida Kanye West, un po’ di anni dopo, lanciare il brand nell’iperspazio (come è successo a Lurk e al suo Anti Social Social Club). Compare in pubblico con una hoodie “Fucking Awesome”. Da quel momento triplicano le vendite e Dill fatica a rincorrere gli ordini. Fama, successo, ma anche una grande inquietudine che lo porta ad un passo dall’overdose farmacologica. Percocet e Vicodin i nemici giurati. Uno scherzo infinito in fase gestazionale.
Alla ricerca di una vita sana
A quel punto Dill, con il fidato AVE, decide di far ritorno a Los Angeles. Sostituisce il crack con i frullati di proteine, riprende a fare magie sullo skate e si guadagna ancora una copertina su Trasher. L’amico AVE vince addirittura il premio Skater of the Year 2015. Per Fucking Awesome sta esplodendo una seconda genesi. Nuovi skater, nuovi amici, nuovi pazzi. Il team si circonda di trame rinnovate e inizia a diventare il punto di riferimento della scena Losangelina. Nel 2018 il trasferimento definitivo di Dill a Ventura, alla ricerca di una vita più sana possibile, perché, dice lui, “per uno come me, che non ha mai lavorato in vita sua, al momento ci sono troppe responsabilità”.
Fucking Awesome come Supreme: ecco perchè
Fucking Awesome diventerà il nuovo Supreme? Oggi sui social, sui gruppi Telegram, si fa un gran parlare di Fucking Awesome. Di prezzi ancora non da fuoriserie. Negli States già si tratta di un cult streetwear, ma l’Europa sembra aprire gli occhi solo ora. Sembra una storia già vista, Supreme docet. Anni in sordina, a prezzi accessibili. Oggi si rivendono in resell i pezzi del gioiello di James Jebbia a prezzi esorbitanti. E così potrebbe andare con Fucking Awesome. Le grafiche sono da impazzire, cervellotiche, spiazzanti, francobolli, immagini sovrapposte, vignette omaggio ai grandi skater del passato. Lo scherzo infinito di Fucking Awesome è iniziato, prendete nota, prima che sia troppo tardi.